mercoledì 21 ottobre 2015

Conferenza: Mascali e l'Etna, Storie a Confronto - 31 ottobre 2015




Il legame tra l’Etna e la città di Mascali è indissolubile.
Una tra le più antiche leggende classiche legate al vulcano è ambientata nel territorio collinare di Mascali.
Narra dell’amore tra una leggiadra ninfa di nome Rosemarine ed il pastorello Mascali, e della furente gelosia del Dio del fuoco Vulcano che scaglia un ruscello di incandescente lava sul giovanetto incenerendolo. La ninfa Rosemarine che non vuole sopravvivere al proprio amato si lancia in mezzo alla lava infuocata.
Quando il 6 novembre del 1928 l’antica città di Mascali scomparve, sepolta realmente dall’ira del Vulcano, gli anziani disperati, rammentarono increduli quella antica leggenda che aveva preannunciato il loro triste destino.
La conferenza del 31 ottobre 2015, organizzata dalla associazione culturale “Mascali1928” e dalla confraternita San Leonardo Abate, con il patrocinio del Comune di Mascali e dell’Arcipretura San Leonardo Abate, vuole essere l’occasione per una approfondita riflessione non solo sul rischio vulcanico e sulla necessaria prevenzione che gli abitati costruiti ai piedi dell’Etna debbono adottare, ma anche sulle opportunità di carattere culturale e turistico che un vulcano, patrimonio dell’umanità, può offrire ad una cittadina come Mascali.










La storia si ripete e, spesso, si ripete esattamente nello stesso identico modo. Lasciamo da parte la storia degli uomini, ci sarebbe molto da riflettere e da discutere sul perché le guerre di pochi decenni fa non abbiano prodotto sufficienti anticorpi da dissuaderne altre, e concentriamoci sulla storia degli eventi naturali, quali eruzioni e terremoti. Pur quanto imprevedibili possano essere questi fenomeni, alcuni aspetti sono già noti e conosciuti da secoli, ma l’uomo – ecco che ritorniamo al punto di partenza – spesso agisce come se il passato non abbia nulla da insegnare, nonostante sia maestro di vita.
Di eruzioni e di storia si è discusso sabato 31 ottobre nel corso della conferenza “Mascali e l’Etna, storie a confronto”, promossa dall’Associazione Mascali 1928, all’interno dell’Oratorio Don Bosco del centro jonico-etneo, che ha proposto ad un pubblico numeroso, che ha affollato il salone nonostante la serata da tregenda, un excursus sulle più importanti eruzioni in epoca storica dell’Etna, l’affascinante vicenda dell’antica chiesa Madre di Misterbianco, sommersa dalla lava e recentemente riportata alla luce, ed un momento letterario con la lettura di un racconto di Sergio Mangiameli.


Ha introdotto Leonardo Vaccaro, dell’Associazione Mascali 1928, che ha ricordato quel che accadde esattamente nel novembre di 87 anni fa quando ebbe inizio l’eruzione che, nei giorni successivi, cancellò il paese che venne, poi, ricostruito. E a ricordo di quei giorni è stato proposto il filmato dell’eruzione “Etna In Eruption (1928)” proveniente dal sito British Pathé (produttore di cinegiornali, cinemagazines e documentari dal 1910 fino al 1970 nel Regno Unito, che conta su un corposo archivio di 90 mila filmati storici) sino a oggi sconosciuto ai mascalesi.


Ha aperto gli interventi Stefano Branca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, che ha parlato dell’attività eruttiva dell’Etna in epoca storica, dall’eruzione del 425 avanti Cristo – avvenuta nel periodo greco e descritta da Tucidide –, passando per quella pliniana del 122 a.C. sino alle dettagliate descrizioni degli eventi del 1669 e del 1928, per concludere con l’eruzione di Randazzo del 1981. Branca ha poi proposto alcune foto dell’evento del ’28 tratte dall’archivio fotografico “Ponte” con una immagine aerea di Mascali.
Proprio nel corso della lunga carrellata, in cui non sono mancati i riferimenti ai terremoti, Branca ha osservato che, soprattutto nel modo di costruire, l’uomo non riesce a far tesoro degli insegnamenti del tempo.



In seguito, l’attore Aldo Leontini ha letto il racconto inedito di Sergio Mangiameli (curatore su Etnalife della rubrica letteraria di racconti brevi “Storie dell’altro mondo”) “Fermata 1928”, un dialogo fra una bambina e il Creatore che avviene in questo anno fatidico che conta non pochi eventi eccezionali: l’avventura al Polo Nord del Dirigibile Italia di Umberto Nobile, la scoperta della penicillina da parte di Alexander Fleming, la creazione di Mickey Mouse, l’eruzione di Mascali.


Infine ha preso la parola Padre Giovanni Condorelli, parroco della chiesa Madre di Misterbianco, che ha raccontato la storia della venuta alla luce dopo trecento anni, da una coltre di materiale eruttivo, dell’antica chiesa Madre misterbianchese seppellita dall’eruzione del 1669 e nota per secoli come “Campanarazzu”, dalla torre campanaria che era l’unica struttura che affiorava dal materiale lavico. L’antica chiesa è riemersa in tutta la sua bellezza fatta di dipinti murari, altari e putti, grazie agli scavi proposti sin dal 1969 (trecento anni dopo l’evento) dalla Fondazione Culturale Monasterium ed eseguiti negli ultimi anni dallaSovrintendenza di Catania. L’antica matrice, a cui è stato rifatto il tetto, è adesso visitabile insieme al museo d’arte sacra allestito nella cripta. Padre Condorelli ha pure proposto il video che ricostruisce lo scavo sino all’aspetto attuale.