L’impatto dell’eruzione dell’Etna del 1928 sul territorio del Comune di Mascali fu devastante.
In appena 18 giorni furono ricoperti circa 700 ettari di fertilissimi terreni agricoli (agrumeti, vigneti, noccioleti e castagneti) distrutto l' intero abitato di Mascali, ad eccezione del quartiere di Sant’ Antonino, interrotta la linea ferroviaria Catania Messina all’altezza del ponte di Carrabba per circa 12 m. e distrutta anche la stazione di Mascali.
Il 26 novembre del 1928, conclusa l'attività eruttiva, fu inviato in Sicilia un reparto del 6° Reggimento Ferrovieri di Torino per ripristinare rapidamente le comunicazioni ferroviarie sulla linea Catania- Messina.
In appena due settimane furono realizzate 2.5 km di linee ferrate ed un ponte ferroviario tipo Roth Waagner nei pressi del torrente Macchia, in località Santa Maria la Strada.
Questa tipologia di ponte metallico prefabbricato, proveniente dai depositi militari austriaci, fu adottato in Italia già a partire dal 1919, e consentì la costruzione di travate a mezzo piano, a un piano e a due piani, atte al transito di normali convogli ferroviari, per una lunghezza massima, senza sostegni intermedi, di m. 70.
L’articolo curato dagli ufficiali del Genio della Marina Militare, Ing. Orazio Marletta, per la parte storica, ed ing. Giuseppe di Guardo per la parte relativa alle caratteristiche costruttive dei ponti, è stato pubblicato sulla rivista "Tecnica e Ricostruzione" organo ufficiale dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania, e fornisce un contributo originale e prezioso alla conoscenza degli effetti della eruzione dell’Etna del 1928 e degli interventi messi in atto dal Governo Fascista per superare l’emergenza da essa determinata.
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