Domenica mattina, del 20 novembre 1960, un giovanetto di Fondachello di Mascali raggiunge il Campidoglio, dove lo attendeva nella Protomoteca, salone di rappresentanza del Comune di Roma, il sindaco Urbano Cioccetti, ed il giorno successivo incontra in udienza privata Sua Santità Papa Giovanni XXIII nella sala del trono della Città del Vaticano.
La Sicilia del 21 novembre 1960 |
Angelo Contarino, viveva nel borgo di Fondachello in una
semplice abitazione che si affacciava direttamente sul mare insieme ai genitori
al fratello e a due sorelle. La vita trascorreva secondo i ritmi lenti del
tempo, divisa tra gli impegni scolastici, il gioco e l’aiuto al padre
pescatore. In quegli anni la spiaggia di Fondachello era ancora punteggiata
dalle variopinte barche in legno e dalle lunghe reti stese al sole per essere
riparate e per asciugare dopo la tinteggiatura che le rendeva di colore rosso
porpora.
Il Corriere dei Piccoli, novembre 1960 |
Quando il padre si ammala gravemente, Angelo ancora quattordicenne, di mattina continua a frequentare
la quinta classe elementare, mentre ogni notte
a bordo della barca paterna solca da
solo le acque di Fondachello per
provvedere ai bisogni della numerosa famiglia, pescando saraghi, cefali e triglie.
Ben presto il maestro, Carmelo Barbagallo si accorge che il
giovanetto ha spesso gli occhi arrossati dal sonno e segue con difficoltà le
lezioni, dopo avere trascorso una intera notte sul mare spesso in tempesta.
Scoperta l’origine dello strano comportamento di Angelo l’insegnate decide di segnalarlo al premio per il ragazzo più buono d’Italia intitolato a
“Livio Tempesta” un fanciullo morto in
mare nel tentativo di salvare un compagno che stava per annegare.
E cosi Angelo Contarino raggiunge Roma per ritirare il
prestigioso premio assegnatogli tra oltre 200 aspiranti.
L'Osservatore Romano della Domenica, 27 novembre 1960 |
Cosi recitava la motivazione del premio Livio Tempesta del 1960:
” Sebbene di salute cagionevole ha affrontato per molte notti le bufere di un largo tratto di mare aperto, ai remi di una barca, al fine di provvedere agli essenziali bisogni della sua numerosa famiglia, essendo il di lui padre gravemente ammalato. Sul suo viso macilento sono visibili i segni della stanchezza e della sofferenza, tuttavia egli non ha mai dimenticato la sua scuola, che ha frequentato con costante profitto, rinunciando ad ogni svago e dissimulando con il sorriso i gravi sacrifici quotidianamente compiuti”.
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