Tra le leggende classiche legate al più grande vulcano d’Europa, oggi patrimonio dell’umanità, una è ambientata nel territorio collinare di Mascali.
Il noto storico Santi Correnti, ne parla ampiamente nella pubblicazione “Leggende di Sicilia e loro genesi storica” edita da Longanesi, Milano
“ Sulle pendici orientali dell’Etna, in una valletta ricchissima di palme e di fresche acque, viveva una ninfa leggiadra, di nome Rosemarine. Di questa ninfa si era perdutamente invaghito il pastorello Mascali; Rosemarine lo ricambiava di cuore, disprezzando le amorose profferte dello zoppo Vulcano, il dio del fuoco, che aveva la sua risonante officina dentro le viscere dell’Etna. Vulcano pieno di geloso furore, scagliò un ruscello di incandescente lava sul giovanetto Mascali, e lo incenerì; ma per non farsi vedere crudele del tutto, ne risparmiò la casa, nella vallata ricca di palme e di acque. Però Rosemarine non volle sopravvivere alla morte del suo amato Mascali, e si lanciò in mezzo alla lava infocata, scomparendo per sempre in essa.
A ricordo di questo disperato amore, fu dato il nome a Mascali, piccolo centro urbano che sorse in quei luoghi veramente fertili per ricchezza di vegetazione e per abbondanza di freschissime acque.
Una palma risparmiata dalla colata del 1928. |
Quando il borgo di mascali, in un triste giorno del novembre del 1928, fu distrutto dalla lava scaturita dai crateri dei Montarsi, una palma rimase intatta, sebbene completamente circondata dall’incandescente magma etneo.
I vecchi mascalesi che mi hanno raccontato questa patetica storia, hanno interpretato questo fatto come un postumo omaggio, tributato dal dio Vulcano alla bella ed infelice ninfa Rosemarine; e nella ridente Nunziata, frazione del Comune di Mascali in provincia di Catania, alle falde orientali dell’Etna esiste una via intitolata al nome della ninfa Rosemarine.”
Ancora oggi numerosi esemplari di palme punteggiano il territorio di Nunziata, quasi a ricordarci la struggente storia d'amore della ninfa Rosemarine e del pastorello Mascali.