I mercati e le fiere nascono
nelle società arcaiche come luoghi destinati allo scambio
non solo di merci, bestiame ed
attrezzi da lavoro ma anche come luoghi
di incontro tra persone provenienti da
terre lontane, facilitando lo scambio anche di
notizie, saperi ed idee in genere.
Lo svolgimento delle
fiere, connesso quasi sempre con eventi religiosi, avveniva in un arco temporale che andava
dalla tarda primavera, fino all’inizio dell’autunno quando i contadini conclusa la stagione
lavorativa, dovevano rifornirsi di attrezzi
e merci per affrontare il nuovo anno.
la Fiera di Mascali prima del 1928 |
Anche nella vecchia città di Mascali, adagiata sulle basse
pendici dell’Etna, prima che
l’eruzione del 1928 la seppellisse
sotto una spessa coltre di lava,
si svolgeva una secolare fiera del bestiame in coincidenza
con i festeggiamenti del Santo Patrono e per questo motivo denominata “Fiera di San Leonardo”.
L’evento rivestiva una
tale valenza che, durante le lotte tra Mascali ed il quartiere di Giarre, desideroso di rendersi autonomo
dal capoluogo, divenne anch’esso oggetto del contendere ed il poeta catanese Domenico Tempio chiamato
per avvalorare, anche dal punto di vista
letterario, le pretese autonomistiche di
Giarre scrisse un’opera dal
significativo titolo di: “La fera in cuntrastu”.
Agli inizi del 900 il
proprietario del terreno denominato “u
chianu a fera”, che da tempo
immemorabile ospitava l’annuale fiera
del bestiame, decideva di metterlo in vendita, provocando grande
agitazione tra popolazione della vecchia città di Mascali, che temeva di perdere un così importante evento di
carattere economico e culturale.
La Fiera di Mascali negli anni '50 |
Infatti nei giorni della fiera una folla di uomini invadeva
le strade di Mascali e le bettole del
paese facevano affari d’oro sfamando gli
avventori con pasta, uova dure, pescestocco
e fiumi di “pesta imbotta”, un vino leggero e dal colore rosato prodotto dai
rinomati vigneti di nerello
mascalese. Fino
a un migliaio di animali tra bestie da macello, da tiro e da soma, si radunavano nel terreno
ubicato ai confini del centro urbano
nel quartiere “Ponte Vecchio”, confinante con il torrente Vallonazzo, dalle cui periodiche piene lo proteggevano spesse mura di cinta.
Il Comune preoccupato per le
possibili conseguenze, ritenne
opportuno garantire il regolare
svolgimento della fiera acquistando il fondo.
La Fiera di Mascali nel 2012 |
In questo modo l’annuale fiera del bestiame potè continuare a svolgersi
senza stravolgimenti in quel terreno
ubicato ai limiti del paese e ormai divenuto di pubblica proprietà, fino
al 1928 quando il fiume di lava che si
era incanalato proprio nel confinante torrente Vallonazzo, incurante dei
possenti muri di cinta che tante volte lo avevano protetto dalle piene
invernali, lo seppellì prima di
travolgere tutta la cittadina.
Ancora oggi la fiera di San Leonardo si svolge puntualmente il 1 novembre di ogni anno, ma a causa della crisi dell’allevamento, della globalizzazione dei mercati e delle rigide normative sanitarie che vietano lo spostamento degli animali ha perduto quella ricchezza e quella vivacità che la caratterizzavano fino agli inizi del 900.
Ancora oggi la fiera di San Leonardo si svolge puntualmente il 1 novembre di ogni anno, ma a causa della crisi dell’allevamento, della globalizzazione dei mercati e delle rigide normative sanitarie che vietano lo spostamento degli animali ha perduto quella ricchezza e quella vivacità che la caratterizzavano fino agli inizi del 900.
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